La separazione della luce e delle tenebre non appartiene a una fisica migliore; sembra che la notte e il giorno fossero mescolati assieme come grani di specie diversa che debbano venir separati. e' abbastanza noto che le tenebre non sono altro che la privazione della luce, e che non c'e' luce, in realta', se non in quanto i nostri occhi ne ricevono la sensazione; ma a quei tempi si era ben lontani dal conoscere queste verita'.
Anche l'idea di un firmamento appartiene alla piu' remota antichita'. Ci si immaginava che i cieli fossero del tutto solidi, perche' vi si vedevano sempre gli stessi fenomeni. I cieli ruotavano sul nostro capo, e dunque dovevan essere fatti di una materia durissima. E il modo di calcolare come le esalazioni della terra e dei mari potevano fornire acqua alle nubi? Non c'era nessun Halley che potesse fare questo calcolo. Ci dovevan essere dunque dei serbatoi d'acqua, nel cielo.
Questi serbatoi non potevano essere sostenuti che da una volta molto solida: vi si vedeva attraverso, e dunque essa doveva essere di cristallo. Perche' le acque superiori cadessero da questa volta sulla terra, era necessario che ci fossero porte, chiuse, cateratte, che s'aprissero e si chiudessero. Tale era l'astronomia ebraica; e poiche' si scriveva per gli ebrei, bisognava pur adottare le loro idee.
«E Dio fece due grandi luminari: uno per presiedere al giorno, l'altro alla notte; e fece anche le stelle.»
Sempre la stessa ignoranza della natura. Gli ebrei non sapevano che la luna illumina solo di luce riflessa. E
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