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Due anni dopo anche il re d'Egitto fa un sogno: il suo coppiere gli dice che c'e' un giovane ebreo in prigione, che e' il primo al mondo a interpretare i sogni: il re fa venire in sua presenza il giovane, che gli predice sette anni d'abbondanza e sette anni di carestia.
Interrompiamo per un poco il racconto, per notare quanto straordinariamente antica sia l'arte d'interpretare i sogni. Giacobbe aveva visto in sogno la scala misteriosa in cima alla quale stava Dio stesso. E imparo' in sogno il metodo per moltiplicare le sue greggi: metodo che riusci' solo a lui. Lo stesso Giuseppe aveva saputo da un sogno che un giorno avrebbe dominato sui suoi fratelli. E, molto tempo prima, Abimelec: era stato avvertito in sogno che Sara era moglie di Abramo.
Ritorniamo a Giuseppe. Non appena ebbe spiegato il sogno al Faraone, divenne primo ministro. Dubitiamo che oggi si possa trovare un re, anche in Asia, che regali una tale carica per l'interpretazione di un sogno. Il Faraone fece sposare a Giuseppe una figlia di Putifar; si dice che questo Putifar fosse un gran sacerdote di Eliopolis: non era dunque l'eunuco, suo primo padrone; o, se era lui, aveva certamente anche un altro titolo oltre a quello di gran sacerdote, e sua moglie era stata madre piu' di una volta.
Frattanto, come Giuseppe aveva previsto, sopravvenne la carestia, e Giuseppe, per meritare le buone grazie del suo re, obbligo' tutto il popolo a vendere le sue terre al Faraone. L'intera nazione si fece schiava per avere del grano: fu questa, a quanto pare, l'origine del potere dispotico. Bisogna ammettere che mai re fece migliore affare; ma anche il popolo non doveva certo benedire il primo ministro.
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