Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     e' triste avere tante idee, e non conoscere con precisione la loro natura.

     Lo ammetto: ma e' assai piu' triste e stupido credere di sapere quello che non si sa. 85

     IDOLO, IDOLATRA, IDOLATRIA

     Idolo viene dal greco $åqäï o'$, figura; $ånäu'ëï í$, rappresentazione di una figura; $ëáôñåýåe'í$, servire, riverire, adorare. La parola «adorare» e' latina e ha molti significati diversi: significa portare la mano alla bocca parlando con rispetto, inchinarsi, mettersi in ginocchio, salutare e, infine, nel senso piu' comune, rendere un culto supremo. e' utile rilevare a questo punto che le Me'moires de Tre'voux cominciano questa voce col dire che tutti i pagani erano idolatri, e che gli indiani sono tuttora tali. Per prima cosa, nessuno fu mai chiamato «pagano» prima del tempo di Teodosio il Giovane; questo nome fu dato allora agli abitanti dei borghi d'Italia - pagorum incolae, pagani - i quali conservarono la loro antica religione. In secondo luogo, l'Indostan e' maomettano, e i maomettani sono implacabili nemici delle immagini e dell'idolatria. In terzo luogo, non bisogna affatto chiamare «idolatri» molti popoli dell'India, che osservano l'antica religione dei parsi, ne' certe caste che non hanno idoli. Se sia mai esistito uno stato idolatra


     Sembra che non sia mai esistito nessun popolo della terra che si sia autodefinito idolatra. Questa parola e'

     un'ingiuria, un termine oltraggioso, come quello di gavaches che gli spagnoli davano un tempo ai francesi, o quello di marrani che i francesi davano agli spagnoli. Se si fosse chiesto al senato di Roma, all'areopago di Atene, alla corte di Persia: «Siete idolatri?» difficilmente avrebbero inteso questa domanda. Nessuno avrebbe risposto: «Si', noi adoriamo delle immagini, degli idoli.» La parola «idolatra, idolatria» non si trova ne' in Omero ne' in Esiodo, ne' in Erodoto, ne' in nessun altro autore della religione dei gentili. Non ci fu mai alcun editto, alcuna legge che ordinasse di adorare degli idoli, di servirli e considerarli come dei.


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