Che tutto cio' che riguarda i matrimoni dipenda unicamente dal magistrato, e i sacerdoti si limitino all'augusta funzione di benedirli.
Che il prestito a interesse sia oggetto solo della legge civile, perche' questa sola presiede al commercio.
Che tutti gli ecclesiastici siano sottomessi in tutti i casi al governo, perche' sono tutti sudditi dello Stato.
Che non si cada mai nella ridicola vergogna di pagare a un sacerdote straniero la prima annata del reddito di una terra che dei cittadini han donato a un sacerdote loro cittadino.
Che nessun sacerdote possa mai privare un cittadino della minima prerogativa, sotto pretesto che quel cittadino e' un peccatore, perche' il prete, anch'egli peccatore, deve pregare per i peccatori e non giudicarli.
Che i magistrati, i lavoratori e i preti paghino egualmente le imposte dello Stato, perche' tutti appartengono egualmente allo Stato.
Che ci sia un solo peso, una sola misura, un solo diritto.
Che i supplizi dei criminali siano utili. Un uomo impiccato non e' utile a nessuno, mentre un uomo condannato ai lavori forzati serve ancora la patria ed e' una lezione vivente.
Che ogni legge sia chiara, uniforme e precisa: interpretarla porta quasi sempre a corromperla.
Che niente sia infame se non il vizio.
Che le imposte siano sempre proporzionali.
Che la legge non sia mai in contraddizione con la consuetudine: perche', se la consuetudine e' buona, la legge non vale.
LETTERE, UOMINI DI LETTERE O LETTERATI
Nei tempi barbari, quando i franchi, i germani, i bretoni, i longobardi, i mozarabi spagnoli non sapevano ne'
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