Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     I matematici, per la verita', ci risponderanno: «Le proprieta' delle asintoti vi sono dimostrate, non potete fare a meno di ammetterle, ma la creazione non e' dimostrata. Perche' la ammettete, dunque? Quale difficolta' trovate nel credere eterna la materia, come han creduto gli antichi?» D'altra parte il teologo vi incalzera', dicendovi: «Se voi credete eterna la materia, riconoscete dunque due principi: Dio e la materia; e cosi' cadete nell'errore di Zoroastro, di Mani.»

     Ai matematici non risponderemo nulla, perche' costoro non conoscono che le loro linee, le loro superfici e i loro solidi. Ma potremo rispondere al teologo: «In che cosa sono manicheo? Ecco delle pietre che un architetto non ha fatte; con esse egli ha costruito un grandioso edificio; io non ammetto due architetti: le pietre brute hanno obbedito al potere e al genio.»


     Per fortuna, in qualunque dei due sistemi si creda, nessuno di loro nuoce alla morale; poiche' cosa importa che la materia sia stata creata o ordinata? Dio resta pur sempre il nostro signore assoluto. Noi abbiamo il dovere di essere virtuosi sia su un caos riportato all'ordine sia in un mondo creato dal nulla. Quasi nessuna di queste questioni metafisiche influisce sulla condotta della vita; e tali dispute sono come le chiacchiere vane che si tengono a tavola: ognuno, appena pranzato, dimentica quel che ha detto e se ne va dove il suo interesse e i suoi gusti lo chiamano. MESSIA

     Masciah o Mashîah, in ebraico; $×ñe'óôüo' ï EÇëáe'u'i'Ýíï o'$, in greco;


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