Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Mi pare impossibile che abbia potuto dire: «Ci sono due poteri.» Perche' ammetterne piu' d'uno? In ogni genere di cose si comincia dal semplice, poi si passa al complesso e spesso si ritorna al semplice, in virtu' d'illuminazioni superiori. Procede cosi' lo spirito umano.

     Quale essere si sara' per primo invocato? Il sole? La luna? Non credo. Esaminiamo quel che accade nei bambini, che sono pressappoco quel che sono gli uomini ignoranti. Essi non sono colpiti ne' dalla bellezza ne' dall'utilita'

     dell'astro che vivifica la natura, ne' dai soccorsi che ci presta la luna, ne' dalle variazioni regolari del suo corso; non ci pensano, ci son troppo abituati. Non si adora, non si invoca, non si vuol placare che quel che si teme; tutti i bambini guardano il cielo con indifferenza; ma se scoppia un tuono, tremano e vanno a nascondersi. I primi uomini hanno agito senza dubbio nello stesso modo. Soltanto delle menti filosofiche possono aver osservato il corso degli astri, e averli fatti ammirare e adorare; ma dei contadini semplici e rozzi non ne potevano sapere abbastanza per abbracciare un cosi' nobile errore.


     Un villaggio si sara' dunq ue limitato a dire: «C'e' una potenza che tuona, che grandina su di noi, che fa morire i nostri bambini: plachiamola; ma in che modo placarla? Noi siamo riusciti a calmare con piccoli doni la collera di persone adirate; facciamo dunque piccoli doni a questa potenza. Bisogna anche darle un nome» Il primo nome che viene in mente e' quello di capo, di padrone, di signore: e dunque questa potenza vien chiamata «mio Signore». Questa e'


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