Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     probabilmente la ragione per cui i primi egiziani chiamarono il loro dio Knef; i siriaci, Adonai; i popoli vicini, Baal o Belus o Melek o Moloch; gli sciti, Papee: tutte parole che significano «signore», «padrone». Quando fu scoperta l'America, la si trovo' divisa in una moltitudine di piccole popolazioni, che avevano tutte il loro dio protettore. Gli stessi messicani e peruviani, che pur erano grandi popoli, adoravano un solo dio: gli uni, Manco Capac, gli altri il dio della guerra. I messicani davano al loro dio guerriero il nome di Huitzilopochtli, come gli ebrei avevan chiamato il loro signore Sabaoth.

     Non fu affatto per ragioni superiori e di cultura che tutti i popoli cominciarono a riconoscere una sola divinita'. Se fossero stati filosofi, avrebbero adorato il dio di tutta la natura e non quello di un villaggio; avrebbero preso in esame quei rapporti infiniti di tutti gli esseri, che provano l'esistenza di un essere creatore e conservatore. Ma essi non esaminarono niente: essi sentirono. Qui sta il progresso del nostro debole intelletto. Ogni villaggio senti' la sua debolezza e il bisogno d'un potente protettore. Immagino' quest'essere tutelare e terribile, residente nella foresta vicina, o sulla montagna, o in una nuvola. Ne immagino' uno solo, perche' il villaggio aveva un solo capo in guerra. Se lo immagino' corporeo, perche' era impossibile rappresentarselo altrimenti. E non poteva credere che il villaggio vicino non avesse anch'esso il suo dio. Ecco perche' Jefte dice agli abitanti di Moab: «Voi possedete legittimamente cio' che il vostro dio Chámosh vi ha fatto conquistare; ora dovete lasciarci godere cio' che il nostro dio ci ha dato con le sue vittorie.»


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