Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Quel che sbalordisce e' che quest'opera empia sia stata consacrata fra i libri canonici. Se si dovesse stabilire oggi il canone della Bibbia, non ci si includerebbe certo l' Ecclesiaste; ma esso vi fu inserito in un tempo in cui i libri erano molto rari, ed erano piu' ammirati che letti. Tutto quel che si puo' fare oggi e' mascherare il piu' possibile l'epicureismo che prevale in quest'opera. Si e' fatto per l' Ecclesiaste come per tante altre cose ben piu' rivoltanti; esse furono accettate in tempi d'ignoranza; e si e' costretti, ad onta della ragione, a difenderle in tempi illuminati, e a mascherare l'assurdita' o l'errore con allegorie.

     Il Cantico dei Cantici e' attribuito anch'esso a Salomone, perche' il nome del re vi si trova in due o tre passi, perche' si fa dire all'amante che essa e' bella «come le pelli di Salomone»; e poiche' essa afferma di essere «nera», si e'


     creduto che Salomone indicasse cosi' la sua moglie egiziana.

     Queste tre ragioni sono ugualmente ridicole:

     1) Quando la donna, parlando all'amante, dice: «Il re mi ha condotta nelle sue dispense», essa allude evidentemente a una persona diversa dal suo amante; dunque il re non e' il suo amante: e' il re del convito, il paraninfo, il padrone di casa che essa intende; e questa ebrea e' cosi' improbabile che sia l'amante di un re, che, in tutto il corso dell'opera, ci appare come una pastorella, una ragazza di campagna, che va a cercare il suo amante per i campi e per le vie della citta', e viene arrestata alle porte di questa dalle guardie, che le rubano il vestito. 2) Io sono bella come le pelli di Salomone e' l'espressione d'una campagnola, che in altro modo direbbe: «Io sono bella come gli arazzi del re»; e proprio perche' in quest'opera si trova il nome di Salomone, essa non puo' essere sua. Quale re farebbe un paragone cosi' ridicolo? «Guardate,» dice la donna nel terzo capitolo, «guardate il re Salomone con il diadema con cui lo ha incoronato la madre il giorno del suo matrimonio.» Chi non riconosce in queste espressioni i comuni paragoni delle ragazze del popolo quando parlano dei loro amanti? Esse dicono appunto: «e' bello come un principe, ha l'aria di un re ecc.»


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