obbligato a scrivere come Virgilio.
e' apparentemente un bel tratto di eloquenza orientale dire: «Nostra sorella e' ancora bambina, non ha ancora le mammelle. Che faremo di nostra sorella? Se e' un muro, costruiamoci sopra; se e' una porta, chiudiamola.»
Puo' pur darsi che Salomone, il piu' saggio degli uomini, parlasse cosi' quand'era brillo, ma molti rabbini hanno sostenuto non solo che questa piccola egloga voluttuosa non fu scritta da lui, ma che essa non era autentica. Teodoro di Mopsuestia era di tale opinione; e il celebre Grozio chiama il Cantico dei Cantici uno scritto libertino, flagitiosus. Eppure, e' un libro consacrato, considerato un'allegoria perpetua del matrimonio di Gesu' Cristo con la sua Chiesa. Bisogna riconoscere che l'allegoria e' un po' pesante, e che non si capisce cosa potrebbe intendere la Chiesa quando l'autore dice che sua sorellina non ha ancora le mammelle.
Ad ogni modo, questo Cantico e' un monumento prezioso dell'antichita': e' il solo libro d'amore che ci sia restato degli ebrei. e' vero che e' una rapsodia insensata, ma c'e' molta volutta'. Non vi si parla che di baci sulla bocca, di mammelle che sono piu' inebrianti del vino, di gote che sono del colore delle tortore. Vi si parla spesso di godimento. e'
un'egloga ebraica. Lo stile e' come quello di tutte le opere d'eloquenza degli ebrei, sconnesso, senza coerenza, pieno di ripetizioni, confuso, ridicolmente metaforico; ma vi sono passi che esprimono assai bene l'ingenuita' e l'amore. Il Libro della Saggezza ha un tono piu' serio; ma non e' di Salomone piu' del Cantico dei Cantici. Viene comunemente attribuito a un Gesu', figlio di Sirac; e da altri a Filone di Biblo; ma, qualunque ne sia l'autore, si direbbe che ai suoi tempi non fosse ancora stato scritto il Pentateuco, perche' esso dice, al capitolo X, che Abramo volle immolare Isacco al tempo del diluvio; e, in un altro passo, parla del patriarca Giuseppe come di un re d'Egitto. Quanto all' Ecclesiaste, di cui abbiamo gia' parlato, Grozio afferma che fu scritto ai tempi di Zorobabele. Abbiamo gia' visto con quale liberta' l'autore dell' Ecclesiaste si sia espresso; sappiamo come egli abbia detto che gli uomini non sono superiori alle bestie; che e' meglio non essere nati che esistere; che non c'e' un'altra vita; che non c'e'
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