Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     SETTA

     Ogni setta, di qualunque genere sia, e' l'insieme del dubbio e dell'errore. Scotisti, tomisti, realisti, nominalisti, papisti, calvinisti, molinisti, giansenisti, non sono che nomi di guerra.

     Non ci sono sette in geometria: non si dice «un euclidiano», o «un archimediano». Quando la verita' e' evidente, e' impossibile che sorgano partiti e fazioni. Mai s'e' disputato se a mezzogiorno sia giorno o notte.

     Essendo ormai conosciuta la parte dell'astronomia che si riferisce al corso degli astri e al ritorno delle eclissi, non ci sono piu' dispute fra gli astronomi.

     In Inghilterra, non si dice mai: «Io sono newtoniano, io sono lockiano, io sono halleyano». Perche'? Perche'

     chiunque li abbia studiati, non puo' rifiutare il suo consenso alle verita' insegnate da questi tre grandi uomini. Piu' vien riverito Newton, e meno ci si dice newtoniani: parola, questa, che potrebbe far supporre che ci sono in Inghilterra degli antinewtoniani. Noi, in Francia, abbiamo forse ancora alcuni cartesiani, ma unicamente perche' il sistema di Descartes e'


     un tessuto di fantasie erronee.

     Lo stesso accade per quel piccolo numero di verita' di fatto che sono ben assodate. Poich e' gli atti della Torre di Londra furono scrupolosamente raccolti da Rymer, non esistono rymeriani, perche' nessuno pensa a dubitare dell'autenticita' di quella raccolta. Non vi si trovano ne' contraddizioni, ne' assurdita', ne' prodigi: niente che offenda la ragione; niente, quindi, che dei settari possano sforzarsi di sostenere o di confutare con ragionamenti assurdi. Tutti sono d'accordo, dunque, che gli Atti di Rymer sono degni di fede.


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