Fino a qual punto la politica permette che si distrugga la superstizione? e', questa, una questione assai spinosa, come chiedere fino a che punto si puo' toglier acqua a un idropico, che potrebbe morire durante l'operazione. Dipende dalla prudenza del medico.
Puo' esistere un popolo libero da qualunque pregiudizio superstizioso? e' come chiedere: «Puo' esistere un popolo di filosofi?» Si dice che la magistratura della Cina non sia affatto superstiziosa. e' verosimile che non lo resteranno le magistrature di alcune citta' d'Europa.
Allora quei magistrati impediranno che la superstizione del popolo sia pericolosa. Il loro esempio non servira' a illuminare la plebaglia, ma i piu' aperti fra i borghesi la terranno a freno. Non ci fu, un tempo, un solo tumulto, un solo attentato religioso in cui i borghesi non abbiano preso parte, perche' anch'essi erano allora plebaglia; ma la ragione e i tempi finirono col cambiarli. E i loro costumi, addolciti, addolciranno quelli della massa piu' vile e feroce; ne abbiamo esempi sorprendenti in piu' d'un paese. In breve, meno superstizioni, meno fanatismo; e meno fanatismo, meno sofferenze.
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TEISTA
Il teista e' un uomo fermamente convinto dell'esistenza di un Essere supremo tanto buono che potente, che ha formato tutti gli esseri estesi, vegetanti, senzienti e pensanti; che perpetua la loro specie, punisce senza crudelta' le colpe e ricompensa con bonta' le azioni virt uose.
Il teista non sa come Dio punisca, ricompensi e perdoni; poiche' non e' tanto temerario da lusingarsi di conoscere come Dio agisce; ma sa che Dio agisce ed e' giusto. Le difficolta' contro la Provvidenza non scuotono affatto la sua fede, perche' sono soltanto grandi difficolta', non prove; e' sottomesso a questa Provvidenza, sebbene ne scorga solo alcuni effetti e alcune apparenze; e, giudicando le cose che non vede da quelle che vede, pensa che essa si estenda a tutti i luoghi e a tutti i tempi.
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