Con il suo temperamento compassionevole, Tripitaka entrò subito in simpatia e gli uscirono lacrime e singhiozzi. Intanto gridava: "Discepoli!" Sabbioso e Porcellino, a caccia di frutti di bosco, sentirono quel richiamo piagnucolante.
"Che il maestro abbia trovato nel bosco qualche vecchia zia sentimentale?" si chiese il bestione.
E Sabbioso: "Non divagare! Da quando siamo in viaggio non abbiamo incontrato una sola persona per bene. Figuriamoci se le zie del maestro vanno in giro per una foresta come questa."
"Non mi dirai che quel monaco si permette confidenze con estranei!"
Corsero da Tripitaka: "Maestro, che cosa succede?"
Il monaco cinese mostrò loro la bella prigioniera: "Porcellino, libera quella povera pusa, salvale la vita!" E il bestione si mise all'opera senza chiedere altro.
Intanto Scimmiotto vedeva il soffio nero addensarsi ed espandersi fino a cancellare completamente le brume di buon augurio. "Qualcosa non va per il suo verso" esclamò. "La creatura malefica dev'essere partita all'attacco. La ricerca del cibo può aspettare."
Ritornò indietro e trovò Porcellino intento a sciogliere i legami. Gli arrivò alle spalle, lo prese per le orecchie e lo gettò a terra.
"Perché mi aggredisci?" si lagnò il bestione riconoscendolo. "Ubbidivo al maestro."
"Fratellino" rispose ridendo Scimmiotto, "non toccare quella lì; non vedi che è una strega che vuol prenderci in giro?"
"Brutta scimmia!" intervenne Tripitaka. "Eccoti di nuovo a trinciar giudizi. Perché mai questa fanciulla dovrebbe essere una creatura perversa?"
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