Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Di cui l'esito è incerto. Se la sbarra
     È brutale, veloce è lo staffile:
     Sono entrambe armi magiche e provengono
     Da divine armerie. La scimmia punta
     Ad espugnare il Palazzo Polare,
     L'altro difende il mondo cui appartiene.

     Il duello si prolungava, ma intanto il Vero Signore della Santità Soccorrevole non aveva tardato a inviare un appello di emergenza ai servizi del tuono: trentasei guerrieri arrivarono tutti insieme, circondarono Scimmiotto e lo aggredirono da tutte le parti. Il grande santo non fece una piega, come se giocasse a scherma, parando davanti e di dietro, a destra e a sinistra. Quando gli ufficiali del tuono si provarono a far piovere colpi più tosti, di sciabole, lance, spade, alabarde, staffili, mazze ferrate, uncini, batacchi, martelli, asce, falci e picconi, lui trovò più pratico trasformarsi con una scossa, dotandosi di tre teste e sei braccia; moltiplicò le sbarre, impugnandone una per ogni coppia di mani, e si mise a girare alla velocità di un arcolaio. Avvicinati se puoi! È proprio vero:


     Palla che rotola,
     Fiamma che splende,
     Inimitabile
     Eternità.
     Nulla lo tocca,
     Fuoco né acqua,
     Picca né sciabola
     Lo ferirà.
     Buddha o ribelle,
     Il bene o il male
     Egli può scegliere
     Come vorrà.
     Un guastafeste
     Sempre mutevole.
     Contro ogni sforzo,
     Inafferrabile.

     Gli dèi circondavano Scimmiotto, ma non si potevano avvicinare. I rumori del tumultuoso combattimento allarmarono l'Imperatore di Giada, che inviò a ovest il suo Ispettore Perspicace e il Vero Signore della Santità Soccorrevole, perché pregassero il venerabile Buddha di intervenire di persona a riportare il mostro sotto controllo.


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