Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Curiosa e valorosa scimmia, però! Lo testimonia anche la poesia che riportiamo:

     Certo è un resto del caos originario
     Nel cosmo, questa vita smisurata
     Che i millenni non posson logorare.
     Vita che sfugge alle reincarnazioni,
     Disprezza i tre rifugi e i cinque freni.

     Oppure quest'altra:

     Al buon piacer di chi la tiene in mano
     La sbarra è corta o lunga, ma possente,
     Ed è veloce come un raggio di luce.

     C'è anche quest'altra:

     Corpo di scimmia come cuore d'uomo.
     Irrequieto è lo spirito dell'uomo
     Come una scimmia. E quella del racconto
     Voleva esser davvero Uguale al Cielo.
     Scimmia e cavallo son cuore e pensiero[_1]:
     Difficile tenerli coordinati,
     Ricondurli alla sola verità
     Qual'è incarnata dal Beato Buddha.

     Stavolta il re scimmia abbatteva la sua sbarra di ferro all'impazzata, a destra e a sinistra, senza sosta né discriminazione: niente lo fermava. Si aprì la strada fino alla Sala della Penetrazione Illuminante, si avvicinava a quella delle Nuvole Misteriose. Per fortuna era di turno Wang il perspicace, aiutante di campo del Vero Signore della Santità Soccorrevole. Vedendo il grande santo scatenato, tirò fuori il suo staffile di metallo e si fece avanti per sbarrargli la strada: "Dove vuoi andare, miserabile macaco? Sono qui io, non facciamo sciocchezze!"

     Scimmiotto alzò la sbarra per colpire, senza altre spiegazioni, ma Wang gli oppose il manico dello staffile. Fu una bella mischia, davanti alla sala del sovrano degli dèi.

     Fa il suo dovere il soldato leale,
     Il ribelle conferma la sua fama
     Deplorevole. Scontro memorando


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