Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Ci voglio andare, sta sicura che lo voglio!" ripeteva Scimmiotto.
     "Vedo che sei sulla buona strada. Ti darò un nome in religione."
     "Ne ho già uno, mi chiamo Consapevole del Vuoto."
     "Che fortuna! Ho appena convertito due creature e ho dato loro nomi in religione della forma Consapevole di. Il tuo nome ha la stessa forma. Allora non c'è altro da dire; me ne posso andare."
     In questo modo, cosciente della sua natura e con lo spirito illuminato, Scimmiotto accettò l'insegnamento del Buddha; e Guanyin ripartì per la sua ricerca.
     Ben presto essa giunse con Moksa a Chang'an, la capitale del grande impero dei Tang. Maestro e discepolo dissolsero la loro nuvola e si trasformarono in monaci mendicanti, coperti di tigna e di rogna. Entrarono in città al cader della notte. Camminando lungo un grande viale, riconobbero un santuario dedicato alla divinità locale e vi entrarono, allarmando e riempiendo di panico la divinità e le sue guardie fantasma. Il fatto è che avevano subito riconosciuto la pusa e corsero a prosternarsi. Il dio locale partì di corsa per annunciare l'illustre visita alla divinità protettrice delle mura e dei fossati, a quella del suolo e a tutti i templi di Chang'an. E tutti vennero a presentare le loro scuse: "Perdonateci se abbiamo tanto tardato a presentarci per augurare il benvenuto."

     "Guardatevi bene dal far filtrare la notizia. La missione di venir qui me l'ha affidata il Buddha, perché trovi qualcuno che vada in cerca delle scritture. Approfitterò della vostra ospitalità per pochi giorni. Appena avrò trovato la persona adatta, me ne andrò."


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