Per sfuggire alla rete,
Va a cader nella nassa.
Il colpo di Porcellino fece schizzare il suo sangue dai nove orifizi del corpo e svuotò il cranio del cervello. Lo testimoniano i versi:
Dopo il ritorno sulla buona strada,
Ch'era avvenuto ormai da qualche anno,
Otto Divieti, osservando i digiuni,
Sincero proteggeva Tripitaka
E concluse quel dì la prima impresa.
Il bestione appoggiò il piede sul dorso del caduto, roteò il rastrello e lo colpì un'altra volta. Scimmiotto corse a congratularsi: "Ben fatto, fratellino. Aveva avuto l'audacia di venirmi ad attaccare con i suoi mostriciattoli. Quando l'ho battuto, invece di rifugiarsi nella grotta, è corso da questa parte, incontro alla morte. Per fortuna eri pronto a riceverlo, se no poteva scappare un'altra volta."
"Dev'essere stato lui a rapire il nostro maestro, trasformato in turbine di vento."
"Proprio così."
"Sai dov'è imprigionato il maestro?"
"Il mostro lo aveva trascinato nella grotta e voleva servirlo in tavola al suo fottuto re. Questo mi ha fatto prudere le mani e mi sono scontrato con lui; ma sei stato tu ad abbatterlo. Fratellino, te lo sei messo nel carniere. Ma adesso non potresti restar qui a sorvegliare cavallo e bagagli, mentre riporto il cadavere alla grotta e cerco di provocare uno scontro più serio? Bisognerà catturare il mostro principale, per liberare il nostro maestro."
"Fratellone, hai ragione: va pure. Riempilo di botte, il vecchio diavolo; se scappa da questa parte, lo fermo io e lo ammazzo."
Bravo Scimmiotto! Con la sbarra di ferro in una mano e trascinando con l'altra la tigre morta, ritornò di corsa davanti alla grotta.
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