A gran botte, movimenti impercettibili
Che le parano in qualunque direzione.
Così passa buona parte del mattino:
Quando mai riprenderan la loro strada?
I tre condiscepoli attaccavano congiuntamente con energia; ma quando l'immortale spiegò di nuovo la sua manica, come la prima volta, non poterono farci nulla e vi furono aspirati a precipizio, con il maestro, il cavallo e i bagagli.
L'immortale ritornò al suo tempio, entrò nella corte e di nuovo li estrasse dalla manica. Questa volta Tripitaka fu legato a una piccola sofora, ai piedi della scala, Porcellino e Sabbioso agli alberi che stavano a destra e a sinistra dell'ingresso della sala grande, e Scimmiotto, legato come un salame, fu gettato per terra davanti all'immortale.
"Mi vorranno interrogare" pensò Scimmiotto.
Poi vennero portate dieci pezze di grossa tela fabbricata in casa.
"Porcellino!" disse ridendo Scimmiotto. "Guarda come sono gentili: ci vogliono confezionare vestiti con le maniche a sbuffo. Certo che potrebbero risparmiare un bel po' di stoffa con le solite tuniche a campana."
L'immortale ordinò: "Avvolgeteli nelle tele." E i discepoli ubbidirono.
Scimmiotto continuava a scherzare: "Guardate che bel sudario ci regalano da vivi."
Quando furono ben impacchettati, l'immortale fece portare della lacca con cui i pellegrini furono interamente spalmati, salvo la testa.
"Maestro" protestò Porcellino, "la testa è meno importante di quel che sembra. Ma in basso ci vuole un buco, per lasciare un po' di sfogo."
A questo punto venne portato un gigantesco calderone.
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