Un berretto di stelle scintillanti
Sopra bianchi capelli scarmigliati,
Una veste di piume con cintura
Di broccato; ai suoi piedi calza sandali
Di corteccia. Lo sguardo è penetrante.
Ricorda il dio della Longevità,
Od il Taoista sul Bufalo Nero,
Più che il Maestro della Tavoletta.
Falsa immagine che assomiglia al vero,
Artificio che imita il reale.
Fingeva di essersi fatto male; una gamba gli sanguinava e lui gemeva: "Aiuto! Aiuto!"
Tripitaka veniva avanti serenamente, perché le esibizioni di Scimmiotto gli avevano ridato fiducia, quando sentì questi gemiti.
"Bontà divina!" esclamò Tripitaka. "Chi si lamenta in questi luoghi selvaggi, in cui non si vede villaggio né casa? Dev'essere la povera vittima di una tigre, lupo o leopardo."
Il reverendo tirò le redini e chiamò: "Chi siete, voi che vi trovate in difficoltà? Fatevi vedere!"
Il falso prete si trascinò fuori dal bosco e incominciò a battere freneticamente la fronte per terra davanti al cavallo di Tripitaka. Questi vide che si trattava di un prete molto vecchio e si precipitò giù dal cavallo a prenderlo per mano: "Alzatevi, vi prego!"
"Ahi, come sto male!" gemeva il mostro.
Tripitaka vide la gamba che colava sangue e gli chiese spaventato: "Da dove venite maestro? Che cosa avete fatto a quella gamba?"
"C'è un tempio isolato a ovest di questa montagna" spiegò l'orco con bucolica mitezza. "Io sono il prete di quel tempio."
"Che fate qui, invece di attendere alle funzioni religiose e di recitare sutra?"
"L'altro giorno un proprietario che risiede a sud della montagna ci ha chiesto una cerimonia per propiziare gli astri e benedire la casa. Stavamo facendo tardi per recarci da lui, io e i miei due discepoli, e camminavamo in fretta quando, in una gola, una tigre feroce ci ha assalito. I miei discepoli sono stati divorati e io sono fuggito come potevo, ma sono scivolato sulle rocce e mi sono rotto una gamba. Non sapevo proprio che ne sarebbe stato di me, quando ho avuto l'immensa fortuna di incontrarvi. Maestro, spero ardentemente che, nella vostra infinita compassione, vorrete salvarmi la vita. Quando raggiungeremo il mio tempio, saprò testimoniarvi la mia profonda gratitudine, dovessi anche vendermi schiavo per averne i mezzi."
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