Fra il primo e l'ultimo quarto
Le pozioni son deboli,
I soffi sono esausti.
Prendi ciò che ti spetta dei prodotti del forno:
Nell'Ovest giungerai con la tua volontà."(38)
Tripitaka comprese il discorso e ne penetrò la profonda verità. Pieno di gioia, ringraziò calorosamente Scimmiotto. Sabbioso intervenne ridendo: "Il nostro maestro e condiscepolo ha detto molte cose dello yin e dello yang, ma non questa:
Acqua e fuoco si tengono per mano,
Ciascuno segue il suo destino.
Terra madre decide interamente
La loro unione. I tre si trovano
Senza competizione né conflitto,
Perché l'acqua è nel fiume
E la luna è nel cielo."
Anche questa fu una rivelazione per il reverendo, come se qualcuno aprisse la finestra del suo spirito. È il caso di ricordarlo:
Comprendere un concetto ne apre mille,
È immortale chi coglie la non-nascita.
Porcellino si sentì in dovere di dir la sua. Si fece avanti, trattenne il reverendo per un lembo della veste e gli disse: "Maestro, non rischiate di perdere il sonno per ascoltare le loro divagazioni. Quanto alla luna,
Se da magra divien tonda
E la pancia si arrotonda,
È perché nella scodella
Come me va a biascicare.
Cercan essi intelligenza,
Ed io stupido rimango:
Ma vi giuro, è sufficiente
Per andare su nel cielo
Agitar con diligenza
Il codino sul sedere!"
"Va bene" disse Tripitaka; "ora sarà meglio che andiate a letto, discepoli miei; abbiamo avuto una giornata faticosa. Io leggerò un capitolo di questo sutra."
"Mi sembra strano, maestro" si stupì Scimmiotto. "Credevo che conosceste a memoria tutti i sutra disponibili, dal momento che li studiate fin da bambino; e quelli nuovi, del Grande Veicolo, non li abbiamo ancora ottenuti. Che cosa può essere questo sutra che ora volete leggere?"
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