Opere di letteratura italiana e straniera |
Preso di petto il monarca cominciò a intravedere come stavano le cose. Gli ufficiali civili e militari erano tutti d'accordo: "Ma certo, i morti erano un cervo bianco e una tigre gialla, e le ossa che galleggiano nel calderone sono proprio di camoscio. Le affermazioni del santo monaco sono vere."
Non appena i monaci appresero di essere richiamati, rientrarono tutti in città pieni di gioia e cercarono del grande santo Scimmiotto, per rendergli i suoi peli e per esprimergli la loro gratitudine. Dopo che il reverendo ebbe dato il segnale di alzarsi da tavola, il re riconsegnò ai pellegrini i loro passaporti e li accompagnò alla porta del palazzo con tutte le regine, concubine e ufficiali, sia civili sia militari. Davanti alla porta trovarono una folla di monaci inginocchiati sulla via, che gridavano: "Grande Santo Uguale al Cielo! Siamo i monaci che liberaste sulla collina, e abbiamo saputo che vostra signoria ha eliminato le creature perverse e ci ha salvato. Il nostro re ci ha richiamati, e noi siamo subito venuti a restituirvi i vostri peli e a ringraziarvi rispettosamente dei benefici ricevuti." |