Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Va bene" rispose Scimmiotto. "Lo accompagnerò in veste di ricognitore."
     Nata raccolse le sue possenti energie, balzò sulla montagna e si diresse all'ingresso della grotta in compagnia del grande santo; trovarono l'ingresso deserto ed ermeticamente sbarrato.
     "Apri, diavolo maledetto!" gridò Scimmiotto. "Rendimi il mio maestro!"
     Il portinaio andò ad annunciare: "Maestà, Scimmiotto il Novizio è arrivato in compagnia di un giovanotto per sfidarvi a battaglia."
     "L'ho già disarmata, quella scimmia" si disse il diavolo. "Poiché a mani vuote non può combattere, avrà cercato rinforzi." E ordinò: "Portatemi le armi!"
     Lancia alla mano, uscì a vedere: si trovò davanti un ragazzo molto vigoroso e di straordinaria bellezza. Guardate:

     Bel volto come giada levigata,

     Candidi denti scintillano in bocca,
     Lanciano gli occhi fieri sguardi, riccioli
     Di capelli ne adornano la fronte.
     Ardono fiamme intorno alla cintura,
     Brilla il vestito dai riflessi d'oro.
     Reca uno specchio appeso sopra il petto,
     Gli stivali da guerra sono uniti
     All'armatura. Modesta statura,
     Ma di voce potente: questo è Nata
     Il tremendo, protettor dei tre cieli.

     Quando lo vide, il diavolo scoppiò a ridere: "Tu sei il terzo figlio del re Li, quel bamboccio di Nata. Perché vieni a far chiasso alla mia porta?"
     "Perché semini disordine, maledetto diavolo" rispose il principe. "Perché ti sei impadronito del santo monaco delle terre dell'Est. L'Imperatore di Giada mi manda ad arrestarti."
     "C'è sotto lo zampino di Scimmiotto" replicò il mostro infuriato. "Certo, il monaco l'ho io. Ma tu, ragazzino, che cosa credi di valere nelle arti marziali per parlarmi con tanta arroganza? Non scappare, assaggia la mia lancia."


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