Il principe lo fronteggiò brandendo la sciabola per decapitare gli esseri malefici. Mentre venivano alle mani, gridò: "Dove siete, duchi del tuono? Fatevi sotto, datemi una mano!"
Deng e Zhang si fecero subito avanti su un raggio luminoso. Quando li vide pronti a entrare in azione, il principe si trasformò in guerriero con tre teste e sei braccia, con un'arma diversa in ogni mano. Stava per abbatterle tutte su quel diavolo, quand'egli a sua volta si presentò con tre teste e sei braccia, brandendo tre lunghe lance. Allora il principe usò la sua tattica di sterminatore di mostri, gettando in aria le sue armi: sciabola per decapitare, spada per forare, laccio per legare, mazza per schiacciare, mazzapicchio traforato e ruota di fuoco. Con un potente grido le moltiplicò per dieci, per cento, per mille, per diecimila, e tutta questa roba cadeva sulla testa del mostro come una grandinata. Ma lui non perse la calma: impugnò il cerchio dal candore sfavillante e lo lanciò in alto gridando: "Afferra!" Esso ridiscese sibilando e aspirò tutto quel visibilio di armi. Nata si ritrovò disarmato e dovette cercare scampo nella fuga. Il re diavolo trionfava.
Su per aria, i due duchi del tuono se la ridevano sotto i baffi: "Meno male che ci siamo resi conto in tempo della situazione, e ci siamo guardati bene dal lanciare fulmini. Se ci avesse portato via anche quelli, con che faccia saremmo ritornati davanti a sua celeste maestà?"
Scesero anche loro dalle nuvole e raggiunsero il principe sul versante sud, dov'era accampato il re Li: "Quel diavolo dispone di enormi poteri!"
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