"Grande santo" propose Li, "dovreste ritornare a provocarlo. Io ingaggerò battaglia, e quando tirerà fuori quel maledetto anello indietreggerò e lascerò il campo ai nostri amici del dipartimento Fuochi, perché facciano il loro mestiere."
"D'accordo, andiamo" rispose ridendo Scimmiotto.
Virtù del Fuoco si mise in agguato su un picco, con il principe e i duchi del tuono, tutti pronti a intervenire.
Scimmiotto, giunto davanti alla Grotta del Cappuccio d'Oro, incominciò a gridare: "Apri! Sbrigati a rendermi il mio maestro!"
Il padrone della grotta venne subito avvertito: "Ecco Scimmiotto che ritorna."
Il diavolo uscì alla testa dei suoi e apostrofò il Novizio: "Brutta scimmia, chi mi hai portato questa volta?"
Li Porta Pagoda tuonò: "Ma come, non mi conosci, maledetta creatura?"
Il re diavolo si mise a ridere: "Ecco qua il buon re Li. Suppongo che tu venga a vendicare tuo figlio e a ricuperare le sue armi."
"Proprio così; e inoltre a catturarti e a liberare il monaco cinese. Non tirarti indietro: in guardia!"
La creatura evitò una sciabolata con un balzo da lato e vibrò la sua lancia. Che magnifico duello all'ingresso della caverna! Che spettacolo!
Il re celeste dà fendenti di sciabola, il mostro risponde con la lancia; l'uno divinità inviata dal sovrano degli dèi, l'altro orribile creatura annidata sul Monte del Cappuccio d'Oro. L'uno dispiega la sua arte militare per opprimere la legge del Buddha, l'altro lo combatte per liberare il maestro dal pericolo. Il re celeste solleva sabbia e pietre, il diavolo terra e polvere. La terra sollevata è tanta da immergere l'universo nelle tenebre, la sabbia da intorbidare fiumi e mari. È per il monaco cinese che vuole salutare il Beato, che i due combattono con tanta energia.
|