Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Per Tripitaka fu come il brusco risveglio dal sonno dell'incoscienza. Tutto gli divenne chiaro, ogni inquietudine svanì ed egli si profuse in ringraziamenti: "Sono profondamente riconoscente al mio saggio discepolo per avermi fatto partecipe delle sue lungimiranti vedute."
     Le due funzionarie ritornarono a corte e si recarono direttamente ai piedi dei gradini di giada bianca per annunciare: "Il sogno di vostra maestà era verace: conoscerete senz'altro la gioia del pesce nell'acqua."
     A questa notizia la regina fece arrotolare le cortine di perle, scese dal real giaciglio e chiese con la sua voce armoniosa e con un sorriso che rivelava i candidi denti fra le labbra di ciliegia: "Che cosa dice il fratello dell'imperatore della Cina, saggia consigliera?"

     "Lo abbiamo incontrato al posto di accettazione e gli abbiamo esposto l'affare nei particolari. Lui sembrava un po' reticente, ma per fortuna il suo primo discepolo lo ha liberalmente esortato ad acconsentire: da parte sua è disposto a cedervi il suo maestro come sposo e re, a condizione che gli rendiate il passaporto e lo lasciate proseguire con i suoi compagni. Quando avranno ottenuto le scritture, si propongono di ritornare a salutare i loro genitori e a chiedere un viatico per il ritorno in Cina."
     "E il fratello imperiale che cosa ha detto?" insisté sorridendo la regina.
     "Non ha detto niente, ed è ben disposto a unirsi con voi. L'unica obiezione l'hanno fatta gli altri due discepoli, ed è che vogliono bere con voi il vino del consenso."


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