"Sì" rispose Tripitaka, "ma il vostro umile monaco non pratica ancora l'astensione dal vino di magro: per accontentare il mio secondo discepolo, bisognerà vuotarne qualche coppa con lui."
La precettrice reale venne ad annunciare: "Vogliate prendere posto al banchetto nel padiglione est. Questa è la sera di un giorno fasto e pertanto potrete sposare sua signoria nell'ora favorevole. Domani avrà inizio la via gialla dell'eclittica, propizia all'ascesa al trono di sua signoria e all'inizio di una nuova era."
La regina si rallegrò dell'oroscopo, prese subito il reverendo per mano e scese con lui dalla carrozza reale per varcare la soglia del palazzo.
Risuona dalle torri la musica divina
Mentre la gran carrozza attraversa le corti.
I portali si aprono su interni illuminati
Da vive luci. Salgono le volute d'incenso
Dentro la grande sala, dove emerge dall'ombra
Il ricco paravento ornato di pavoni.
Sono splendori degni di paese sovrano,
Ed altrettanto ricchi gli aerei padiglioni.
Quando giunsero nella sala del banchetto, udirono musiche melodiose di canti e flauti, e furono accolti da due file di fanciulle riccamente abbigliate. Nel mezzo erano disposte due sontuose mostre: a sinistra di piatti vegetariani, a destra di piatti di carne, seguite da due file di tavole. La regina sollevò le maniche rivelando le dita sottili, prese a due mani una coppa di giada e si dispose a distribuire gli invitati. Scimmiotto fece notare: "Noi siamo tutti vegetariani, maestro e discepoli. Converrà invitare prima il nostro maestro a prender posto a sinistra; e noi, come discepoli, dovremmo sedere nei tavoli successivi."
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