"Dove si trova questo Monte Mucchio di Tuoni? Quant'è lontano?"
"Tremila li verso sud."
Scimmiotto affidò il maestro a Porcellino e Sabbioso, e raccomandò alla divinità locale di far loro compagnia; poi scomparve in un turbine di vento.
In breve giunse in vista di una montagna alta fino al cielo; abbassò la sua nuvola e contemplò il panorama.
Quant'è alta? Da toccare l'azzurro. Quanto è grande? I suoi burroni scendono fino alle Sorgenti Gialle. Le pareti sono tiepide di sole, ma la cresta è coperta di ghiaccio. Sul lato soleggiato crescono alberi che non conoscono l'inverno; dietro la cresta trovi ancora ghiaccio nel cuore dell'estate. Dal lago di draghi scende una cascata; accanto al rifugio della tigre, sotto le alte rupi, i fiori sbocciano presto. La cascata si suddivide in mille rivoli di giada. I fiori sbocciati formano un broccato. Alberi contorti sulle creste dentellate; pini svettanti sulle rupi svettanti.
È quella che si dice un'alta montagna: ripide creste, rupi scoscese, profondi burroni, fiori odorosi, bei frutti, liane rosse, bambù violetti, pini azzurri, verdi salici: lo stesso immutabile aspetto attraverso il tempo, gli stessi colori dalla più remota antichità, come i draghi.
Saziatosi dello spettacolo, il grande santo scese passo passo giù per la scarpata e si inoltrò alla ricerca di un sentiero. Stentava a orientarsi, quando vide sbucare dall'ombra di un pino una bella donna che teneva in mano un'orchidea profumata. Il grande santo si nascose dietro una roccia per osservarla:
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