Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1152
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Udita l'arringa, tutti gli ospiti si inchinarono al padron di casa: "È la prima volta che questo Svigna di Fianco entra nel palazzo di diaspro. Nella sua semplicità, ignora l'etichetta di corte. Speriamo che vostra altezza lo perdoni e lo lasci andare."
     Il vecchio drago li ringraziò e ordinò: "Lasciatelo andare. Prendete nota che gli spetta una bastonatura e fatelo aspettare fuori."
     Scimmiotto uscì dalla sala e si incamminò verso il portico d'ingresso, considerando fra sé: "Quel re toro è un tal bevitore! Chissà quando si deciderà a lasciare il banchetto. E l'attesa potrebbe essere inutile, perché non so come convincerlo a prestarmi il ventaglio. Mi converrà rubargli la bestia dalle pupille d'oro, prendere le sue sembianze e dedicarmi a convincere la Râksasî."

     Il grande santo riprese la propria forma, sciolse la bestia, balzò in sella e cavalcò lontano al galoppo. Uscito dalle acque del lago, prese l'aspetto del re toro e spronò la bestia a montare su una nuvola. In breve raggiunse la Grotta del Banano e gridò: "Aprite!" Le ragazze di guardia in portineria socchiusero l'uscio e, vedendo il re toro, corsero ad annunciarlo: "Signora, è ritornato il signore."
     A queste parole la Râksasî si aggiustò febbrilmente i capelli e corse ad accogliere Scimmiotto che, audace e disinvolto, smontava dalla sua cavalcatura e la legava presso l'entrata. Naturalmente lei cadde nell'inganno e lo condusse per mano dentro casa; fece preparare il tè e disporre le seggiole: tutta la gente di casa si dava da fare e manifestava il suo rispetto per il padrone.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]