Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1160
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     A Scimmiotto sfuggì un ruggito di dispetto: "Miseria! Caccio oche selvatiche da tanti anni, e ancora mi faccio beccare dagli uccellini." E si scatenò inferocito con la sua sbarra, mentre il re diavolo cercava di spazzarlo via a colpi di ventaglio. Ma il grande santo, benché non se ricordasse nemmeno, teneva ancora in tasca la pillola antivento; per quanto le sventagliate si moltiplicassero, non ci fu verso di smuoverlo. Il re diavolo dovette mettersi in bocca il suo tesoro e impugnare le spade. Si svolse a mezz'aria un duello all'ultimo sangue:

     Il Grande Santo Uguale al Cielo e il re toro che semina confusione nel mondo si disputano con tutte le loro energie il ventaglio di foglie di banano. Ciò che il negligente Scimmiotto ha ottenuto con l'inganno, il re diavolo l'ha riavuto con l'astuzia. Il randello cerchiato d'oro non conosce pietà; le spade dalle lame azzurrine sono maneggiate con destrezza. Il grande santo sputa nuvole colorate, il re toro risponde con lampi luminosi. Si equivalgono per valore e per orgoglio, e dal furore digrignano i denti. Sollevano tanta terra e polvere da oscurare il cielo; dèi e diavoli si nascondono per proteggersi dalla sabbia che vola e dai sassi che rotolano. "Come hai osato imbrogliarmi?" "A morte chi inganna la moglie altrui! Qualunque magistrato ti condannerebbe alla pena capitale."

     L'astuto Scimmiotto e il brutale re Granforzuto non pensano a negoziare, ma solo a uccidere. Le spade parano il randello che si abbatte: la minima disattenzione può inviare ciascuno dei due a comparire davanti al giudice dell'Inferno.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]