Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 1345
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     In meno di un'ora raggiunsero la città. Scimmiotto gridò: "Ora, signora, potete aprire gli occhi."
     La regina li spalancò, e riconobbe le torri e i padiglioni che le erano familiari. Piena di gioia, si alzò dal drago di paglia su cui era seduta e corse alla sala d'udienza, seguita dal Novizio.
     Il re scese dal trono a precipizio per andarle incontro, ma, quando tese la mano a toccarla, la ritrasse gemendo: "Dio, che male!" e cadde svenuto.
     Porcellino scoppiò a ridere: "Ma guarda che sfortuna! La desiderava tanto, che quando l'ha rivista è caduto morto."
     "Scemo" gli disse Scimmiotto, "vorrei vedere te."
     "Devo provare ad abbracciarla?"
     "A tuo rischio, caro mio. A questa signora sono cresciuti degli aculei velenosi su tutto il corpo. Il mostro che l'aveva rapita non poté mai toccarla: ci provò una volta all'inizio, e sentì un tale dolore che bastò a tenerlo alla larga per tutti i tre anni successivi."

     "Ma allora, come faremo?" chiedevano allarmati i funzionari, a sentire queste spiegazioni. Intanto le mogli Palazzo d'Argento e Palazzo di Giada si prendevano cura del re, lo facevano ritornare in sé e lo aiutavano ad alzarsi.
     Mentre tutti erano disorientati, una voce dall'alto gridò: "Eccomi, grande santo!" Scimmiotto alzò gli occhi e vide:

     Gru battono le ali, lanciando i loro lunghi gridi; la brezza porta spirali di luce splendente. Brume e nuvole sembrano uscire dal mantello del nuovo arrivato. Ai piedi sandali di paglia di foggia insolita; in mano uno scacciamosche di barbe di drago; alla vita una cintura di seta.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]