CAPITOLO 75
ALLEGRO SOGGIORNO NEL VENTRE DEL LEONE
OVE LA SCIMMIA DELLO SPIRITO PERFORA YIN E YANG, E I RE DIAVOLI VENGONO RICONDOTTI ALLA VERITÀ DELLA GRANDE VIA.
Un orrido spettacolo si offrì agli occhi di Scimmiotto, quando penetrò nella grotta:
Dovunque montagne d'ossa, una foresta di scheletri.
I capelli si riducono a feltro, carne e pelle si decompongono in polvere e fango. Pendono dagli alberi bianchi tendini umani.
Dal mucchio di detriti cadaverici e dalla palude di sangue emana un fetore insopportabile. A sinistra, giovani mostri sono intenti a macellare persone che dànno ancora segni di vita; a destra, carne d'uomo cuoce nei calderoni.
Nessuno oserebbe varcare quella soglia; ci vuol proprio l'intrepidezza del Bel Re Scimmia.
Superato il secondo ingresso, lo spettacolo era completamente diverso: ampi spazi, quiete ed eleganza, piante rare e fiori fatati, alteri pini in primo piano, bambù turchese nello sfondo. Si camminava per qualche li su vialetti di ghiaia e si giungeva a una terza porta. Scimmiotto scivolò all'interno e gettò un'occhiata: su alti troni sedevano tre vecchi diavoli, uno più orribile dell'altro. Quello di mezzo si presentava così:
I denti come grandi cesoie sbilenche, cranio rotondo e muso squadrato, voce di tuono, occhi sfolgoranti, naso rivolto all'insù.
Le rosse sopracciglia lanciano fiamme. Dove passa, tutti gli animali cadono in preda al panico. Tremano i demoni intorno a lui, quando siede sul trono. È il re degli animali, lo spirito malefico del leone dal pelo blu.
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