"Com'è possibile, monsignore, che un maestro tanto bello abbia discepoli tanto brutti?"
"Saranno brutti, ma sanno rendersi utili. Ritornate da loro, per piacere, e invitateli a entrare. Quello che chiamate duca del tuono, se si spazientisce perché non viene invitato, può prendere l'iniziativa di entrare e permettersi delle violenze. Poverino, non ha avuto genitori che gli abbiano insegnato le buone maniere."
I monacelli tremebondi ritornarono fuori e si inginocchiarono: "Signori, il monaco cinese vi prega di entrare."
"Fratello" sghignazzò Porcellino, "guarda come tremano!"
"Siamo tanto brutti che gli facciamo paura."
"Che stupidi! Mica lo facciamo apposta; siamo nati così."
"Nemmeno loro fanno apposta. Cerca di nasconderti più che puoi."
Il bestione andò avanti nascondendo il grugno nel colletto, seguito dagli altri. Si recarono nella cella del superiore, che fece convocare la settantina di monaci presenti nel convento. Dopo le presentazioni, ciascuno prese posto secondo il suo rango e si preparò il pasto in onore degli ospiti. È il caso di dirlo:
Solo la compassione vi fa acquistare meriti.
Mutua stima prescrive la Legge ai veri monaci.
Se poi in fin dei conti non sapete che cosa avvenne prima che lasciassero il monastero, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 81
MALANNO DI TRIPITAKA E SEDUZIONE DI SCIMMIOTTO
OVE LA SCIMMIA DELLO SPIRITO CONFONDE LA LAMIA NEL MONASTERO PACIFICATORE DEI MARI, E I TRE PELLEGRINI VANNO IN CERCA DEL LORO MAESTRO NELLA FORESTA DEGLI ABETI NERI.
I monaci del Monastero della Foresta di Meditazione offrirono la cena ai pellegrini e, quando fu consumata, diedero cibo anche alla ragazza. Poiché il buio scendeva, si accesero le lampade. Sotto la loro luce, nella cella del superiore, i monaci si accalcavano numerosi per godersi due attrazioni: saperne di più sul viaggio del monaco cinese, e guardare la ragazza.
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