Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Tenni in rispetto; ovunque il mio nome era noto.
     Mi son fatto buddista e seguo nel suo viaggio
     Ad ovest Tripitaka. Nessuno mi contrasta
     Il passaggio. Se getto un ponte metto in fuga
     I diavoli. Le tigri stano dalla foresta,
     E con le mani nude afferro i leopardi.
     Dal mio viaggio nell'Ovest attende giusto frutto
     L'Oriente intero. Quale mostro vi si opporrà?
     Odiosa bestia, certo tu vuoi farti ammazzare!"

     L'orco, impaurito e allarmato dai suoi discorsi, cercò di attaccarlo con il suo pestello; ma il Novizio lo teneva blandamente in rispetto, perché aveva voglia di continuare a chiacchierare.
     Porcellino, spazientito, si fece avanti levando il rastrello: con l'esercito dei mostriciattoli si scatenò una bella mischia.

     Un monaco del divino paese dell'Est si recava nell'Ovest alla ricerca dei sutra autentici. Il grande leopardo dei monti del Sud gli sbarra la strada sputando nebbia e vento.

     Con un astuto stratagemma, è riuscito a impadronirsi di sorpresa dell'eminente monaco cinese; ma così facendo si imbatte nella potenza magica di Scimmiotto e, soprattutto, nel famoso Porcellino.
     La mischia solleva polvere da oscurare il cielo. Da una parte, i mostriciattoli brandiscono ruggendo sciabole e lance; dall'altra i divini monaci lanciano grida di guerra e levano insieme la sbarra e il rastrello.
     Il grande santo è un eroe senza rivali; gli dèi si compiacciono della forza di Consapevole delle Proprie Capacità.
     L'orco che domina quest'angolo sperduto rischia la vita per ottenere un boccone delle carni del monaco cinese. Per un bel pezzo vanno, vengono, si scontrano, si minacciano, senza vincitori né vinti.


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