Il giorno seguente, dopo la colazione, passeggiarono nel parco, che era molto gradevole:
Nel primo mese dell'anno la primavera rinnova la vegetazione; piante e fiori tra le rocce rivaleggiano in bellezza. Profuma l'erba cui discende la scalinata, i rami del vecchio susino si caricano di colore. Arrossano i teneri fiori del pesco, il salice si copre di verde novello.
Non vantare la magnificenza del Parco della Valle d'Oro, non citare il fascino del fiume Wang! Sull'acqua corrente nuotano anitre selvatiche. Mille steli di bambù attendono i versi di un poeta ispirato. Peonie e magnolie elaborano segreti vegetali. I fiori di camelia, di prugno rosso, di gelsomino e di dafne sono i primi a sbocciare.
Nelle cavità in ombra delle rocce è rimasta un po' di neve invernale, quando la primavera fluttua già nella bruma del bosco. Il cervo si specchia nello stagno, la gru sotto gli abeti ascolta aerea musica.
A est gli edifici principali, a ovest i padiglioni degli ospiti, a sud alcune sale, a nord la pagoda per la meditazione dei monaci. Si alza tra i fiori la torre con il tetto a doppia gronda per coltivare la propria natura. Tre o quattro celle dalle finestre luminose sono dedicate alle pratiche magiche di trasmutazione. È un ritiro che rende superflua la ricerca delle isole dei beati.
La giornata trascorse nel parco e nella sala principale illuminata dalle lanterne. Poi si ammirarono le luminarie del monastero e, usciti dal portale orientale, si vagò per le vie dei sobborghi. I pellegrini non si ritirarono a dormire prima della seconda veglia.
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