"Dunque siete voi" disse Scimmiotto. "Non sapevo che vi chiamaste 'costellazioni volatili'; a sentir parlare quel vecchio furfante di Venere, mi chiedevo che cosa volesse dire. Altrimenti sarei venuto direttamente a trovarvi, senza scomodare sua maestà."
"Figúrati se noi avremmo osato lasciare il nostro posto senza ordine espresso. Dove dobbiamo andare?"
"A nord est della prefettura Come l'Oro, nella Grotta Fior di Mistero del Monte del Drago Verde; andiamo a caccia di rinoceronti."
"Allora non occorre che veniamo tutti e quattro. Basta che ti accompagni la stella del Pozzo: sa arrampicarsi sulle vette per divorare tigri e scendere in fondo al mare per catturare rinoceronti."
"Non sono rinoceronti che stiano a godersi il chiar di luna. Hanno conseguito il Tao e raggiunto l'età di un migliaio d'anni. Non tiratevi indietro! Se la mancanza di uno solo facesse fallire l'operazione, gli altri non farebbero che perdere tempo."
"Non cercate scuse" intervenne il precettore celeste. "L'ordine riguarda tutti e quattro: partite senza indugio. Io torno a fare rapporto."
"Va bene, grande santo" dissero le costellazioni. "Tu andrai avanti a provocarli e li attirerai in campo aperto; poi interverremo noi."
Quando giunsero sulla montagna, Scimmiotto sfoderò il solito repertorio di invettive: "Succialucerne, mostri da strada, restituitemi il maestro!"
I mostriciattoli, che avevano riparato alla meglio con lastre di pietra i danni provocati da Porcellino alla porta di ingresso, corsero a riferire.
"Eccolo che ritorna dopo essere stato messo in rotta. È probabile che nel frattempo sia andato a cercare rinforzi" suggerì Fuggipolvere.
|