Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Il grande immortale fece loro strada nel suo tempio e fece servire il tè e una colazione. Poi i suoi paggi misero a scaldare l'acqua profumata perché il santo monaco potesse fare le sue abluzioni prima di presentarsi al Buddha.

     Raggiunto l'obiettivo, unito il vero
     Del Cielo alla natura personale,
     Superate le pene ed i travagli
     Per rinnovarsi dentro i tre rifugi,
     Un bagno caldo è quello che ci vuole.
     Sconfitti tanti diavoli, la terra
     Del Buddha si apre a loro. Gli sramana
     Fanno lieta accoglienza. Ora si nettano
     Da ogni lordura e trovano, impeccabile,
     Il proprio corpo imperituro.

     Quando maestro e discepoli ebbero completato le abluzioni, cadeva la sera. Per la notte restarono ospiti del Tempio della Verità di Giada.
     L'indomani Tripitaka indossò il suo kasâya con gli orli di broccato e il cappello alla Vairocana, impugnò il bastone da pellegrino e andò a prendere congedo dal grande immortale.

     "Ieri eravate a brandelli, ma oggi siete fresco ed elegante; basta guardarvi, siete proprio un figlio del Buddha."
     Tripitaka lo salutò rispettosamente e voleva andarsene, ma l'immortale gli disse: "Aspettate che vi mostro la strada."
     "Sono pratico del posto" intervenne Scimmiotto.
     "Sei pratico di nuvole e di voli ad alta quota, ma il santo monaco non ci può ancora salire; dovete muovervi per via di terra."
     "È vero: sono venuto qui più volte, ma sempre in volo. Se non vi disturba troppo, indicateci voi il cammino. Certo al mio maestro piacerebbe non aggravare il ritardo."
     Il grande immortale rise, prese per mano Tripitaka e guidò Candana verso la porta della Legge.


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