Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Non si usciva dalla porta principale del tempio taoista per riprendere la strada maestra, ma si attraversava la sala centrale e si imbucava una porticina sul retro. Da lì si vedeva la montagna, che l'immortale indicò: "Santo monaco, osservate il fausto splendore di cinque colori in mezzo al cielo, circondato da mille vapori di buon augurio: quello è il picco degli Avvoltoi, la terra santa del Buddha, il Fondatore."
     Tripitaka si inchinò e pregò.
     "Maestro" osservò ridendo Scimmiotto, "non continuate a inchinarvi. Altrimenti farete come nel detto: frustava quando il monte era lontano, e faceva scoppiare il cavallo. C'è ancora strada da fare, e in questo modo perdete tempo."
     "Santo monaco" disse il grande immortale, "siete ormai in terra benedetta e in vista della vostra meta: io vi lascio."

     Tripitaka si inchinò per congedarsi e riprese il cammino.
     Il grande santo guidava il monaco cinese e i suoi compagni su per la montagna. Dopo alcuni li, si trovarono in riva a un corso d'acqua molto largo, dalla corrente turbinosa; intorno non si vedeva traccia umana.
     "Consapevole del Vuoto" gridò Tripitaka allarmato, "il grande immortale non avrà sbagliato? Non possiamo essere sulla buona strada. Come si possono attraversare acque così agitate senza un'imbarcazione?"
     "La direzione è giusta" rispose ridendo Scimmiotto. "Vedete che c'è un ponte laggiù? Per ottenere il giusto frutto, bisogna passare di là."
     Il reverendo si avvicinò e vide un cartello con tre caratteri:

     Passerella Tocca Nuvole

     Non era un ponte, ma un semplice, lunghissimo tronco d'albero:


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