Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Si vestirono subito e uscirono dal convento; quando giunsero nel viale occidentale, lo trovarono pieno di folla. La gente diceva: "È ritornato l'uomo che era partito alla ricerca delle scritture. Sua maestà, il Signore di Diecimila anni, gli è andato incontro e lo accompagna in città."
     I monaci si affrettarono e videro il corteo imperiale, ma non osarono avvicinarsi: si accontentarono di seguirlo a distanza. Il corteo sfilò fino all'ingresso del palazzo imperiale; Tripitaka fu introdotto, mentre i discepoli e il cavallo-drago restavano in attesa ai piedi della scalinata.
     Taizong ordinò che suo fratello sedesse accanto a lui, e ne fu profusamente ringraziato. Poi Tripitaka fece trasmettere la richiesta di portare i sutra; i discepoli entrarono nella sala e Scimmiotto consegnò le scritture all'ufficiale di servizio.

     "Quanti sono? Come li avete ottenuti?" chiese l'imperatore.
     "Arrivati al Monte degli Avvoltoi, il Buddha ebbe la bontà di invitarci a pranzo e ordinò ad Ânanda e Kâsyapa di consegnarci le scritture; ci chiesero una mancia, ma noi non l'avevamo preparata. Quando ripartimmo con i sutra, un vento diabolico li disperse; il mio giovane discepolo riuscì a raccoglierli, ma ci accorgemmo che erano rotoli bianchi, senza segno di scrittura. Che spavento! Ritornai dal Buddha a implorarlo, e lui disse: 'Per recitare qualche rotolo di sutra sono state chieste trentatré pinte di polvere d'oro, ma è un prezzo inadeguato.' Dunque era al corrente delle pretese dei suoi rispettati discepoli, e non le condannava: per avere rotoli scritti, mi toccò dare la ciotola d'oro che vostra maestà mi aveva regalato. Ho ricevuto una scelta tratta da trentacinque diverse opere; in totale sono 5048 rotoli: e questo sarà il canone."


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