Quando la dettatura ebbe termine, fu convocato il santo monaco. Il reverendo attendeva alla porta per poter ricominciare i suoi ringraziamenti. Quando entrò eseguì con molta concentrazione il rituale delle prosternazioni. Taizong lo fece pregare di salire accanto a lui e gli porse lo scritto. Il reverendo lesse e ricominciò a ringraziare: "Lo stile di vostra maestà è elevato come nei tempi antichi; l'argomento è sottile e profondo. Ma vorrei sapere come si intitola."
"Caro fratello, l'ho pensato stanotte per esprimervi la mia gratitudine. Il titolo è: Prefazione alla santa dottrina, ma non so se vi piacerà."
Il reverendo si prosternò e andò avanti con i ringraziamenti. Taizong disse: "I nostri talenti valgono meno delle belle tavolette di giada su cui sono espressi, le nostre parole non sono adatte per iscriverle su bronzo e pietra. Quanto ai classici esoterici, ci confessiamo ignoranti. Questo testo dettato di getto è proprio maldestro, scarabocchi d'inchiostro su tavolette d'oro, frammenti di tegole in una foresta di perle. A ripensarci con un po' di modestia, provo vergogna. Non merito davvero i vostri elogi e la pena che vi date per ringraziarmi."
Questo fu il testo composto dall'imperatore Taizong, che si trova premesso al sutra del Cuore.
Davanti alla composizione imperiale sulla santa dottrina, i mandarini presenti si congratularono, si prosternarono e corsero a diffonderne copie, dentro il palazzo e fuori.
"Non ci recitereste qualcuna delle autentiche scritture?" suggerì l'imperatore.
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