Opere di letteratura italiana e straniera |
Non manca la caratteristica mescolanza della fede in dio e fedeltà al signore dei cavalieri; né le ricorrenti azioni di polizia raddrizza-torti. I poli bene/male, indispensabili per individuare amici e nemici, si potrebbero supporre ortodossamente forniti da due religioni: buddisti contro taoisti, come cristiani contro saraceni. Ma la pacifica convivenza fra i due poli (se ne accennerà in seguito) non trova alcuna corrispondenza occidentale e non è incrinata dalla minima incomprensione teologica: essa è tutta cinese e costituisce una delle fonti del fascino del libro. In parole semplici, qui i buoni sono quelli che stanno dalla parte del governo, e i cattivi quelli che se ne fregano e pensano ai fatti propri; mentre quella scimmia protagonista è un cattivo divenuto buono, ma con certe riserve, oppure un buono pieno di cattiveria.
Le donne hanno una presenza astratta nella maggior parte della letteratura cavalleresca: di solito si vestono e combattono da uomo, o sono inafferrabili maghe, o belle prigioniere, o esangui nomi. Anche nel Xiyou Ji la presenza femminile non è troppo estesa (ma a un certo punto compare un intero Paese delle Donne). L'unico personaggio femminile importante, Guanyin, è accuratamente sterilizzato, benché non estraneo a stereotipi negativi del suo sesso: |