Le quattro vecchie scimmie si fecero avanti per fare rispettosamente notare a sua maestà che la sua natura di immortale lo rendeva inadatto a usare armi qualsiasi: "...ma non abbiamo idea se vostra maestà potrebbe camminare nell'acqua."
"Da quando mi è stato rivelato il Tao, dispongo delle settantadue trasformazioni per influsso ctonio. La capriola nelle nuvole mi dà una divina e incomparabile ubiquità. Mi intendo delle arti di scomparire, nascondermi, innalzarmi e condensarmi. Conosco la via del cielo e quella del mondo sotterraneo. So camminare sotto il sole o la luna senza fare ombra, introdurmi senza difficoltà nelle pietre o nei metalli. L'acqua non mi può annegare e il fuoco non mi può bruciare. Non c'è posto dove non possa andare."
"Poiché vostra maestà dispone di questi poteri divini, sappia che l'acqua che scorre sotto il ponte delle liste di ferro fluisce fino al palazzo del Drago del Mare Orientale. Se vostra maestà vuole andare a trovare il vecchio re drago, non è forse probabile che ne ottenga di soddisfare la richiesta di un'arma adatta?"
"Vado e torno. Aspettatemi!" replicò Scimmiotto, felice del consiglio.
Bravo re scimmia! Balza in capo al ponte, fa i suoi passaggi per aprire i flutti, si tuffa, penetra nella corrente e percorre la via nelle acque, fino a giungere in fondo al mare orientale. Se ne andava per la sua strada, quando uno yaksa di pattuglia lo fermò e gli chiese: "Tu laggiù, che ti apri l'acqua davanti, che personaggio divino sei? Presentati con chiarezza, perché ti possa annunciare!"
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