Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Aoqin andò fuori di sé: "Fratelli, saltiamo addosso allo sfacciato e catturiamolo."
     "Non sai che cosa dici!" si spaventò il drago più anziano. "Una carezza di quella sbarra ti ammazza, un colpetto ti spacca in due. Solo a sfiorarla, ti porta via la pelle; a strofinarla, anche i muscoli."
     Intervenne Aojun, il più giovane, re dei mari occidentali: "In queste condizioni non si può mettergli le mani addosso: conviene procurargli quello che vuole e poi denunciarlo con un rapporto al Cielo, che provvederà a castigarlo."
     "Hai ragione" approvò Aoshun dei mari settentrionali. "Io ho qui dei sandali in fibra di loto per camminare sulle nuvole."
     "Io una cotta di maglia d'oro" disse Aojun.
     "Io un elmo d'oro rosso con ali di fenice" concluse Aoqin.
     Il fratello maggiore se ne rallegrò e li introdusse nel Palazzo Acquatico di Cristallo, dove incontrarono Scimmiotto e gli presentarono i loro doni. Consapevole del Vuoto si mise l'elmo in testa, infilò la cotta di maglia d'oro e i sandali. Brandito poi il suo randello di ferro come fosse uno scettro, corse via gridando ai draghi: "Vecchi rimbambiti! Non c'era niente in casa, a sentir loro. Cialtroni!"

     I re dei quattro mari erano indignati. Si consultarono subito per presentare una querela in alto loco.
     Ma per ora lasciamoli perdere. Guardate piuttosto il nostro re scimmia che si fa strada allontanando le acque e ritorna al ponte di liste di ferro, dove lo aspettavano le quattro vecchie scimmie alla testa della folla dei loro congeneri. Di colpo videro Scimmiotto che balzava fuori dall'acqua, perfettamente asciutto, e camminava sul ponte incontro a loro tutto lucente d'oro. Le scimmie si gettarono in ginocchio, tanto erano impressionate: "Gran re, che magnificenza, che splendore!"


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