Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 92
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     L'ago riprese le dimensioni di una sbarra di due tese, grossa come uno staio. Scimmiotto si fece prendere dal gioco. Uscì dalla grotta e, col tesoro stretto in mano, ricorse a uno dei suoi trucchi di magia cosmica. Gridò, facendo una riverenza: "Crescere!" e prese le dimensioni di una montagna di diecimila piedi, con la testa alta come il Taishan, la schiena come una ripida scarpata, gli occhi lampeggianti, la bocca come un lago di sangue, i denti come alabarde; quanto al bastone che teneva in mano, un capo toccava il trentatreesimo cielo e l'altro il diciottesimo inferno.
     L'apparizione gettò in tale spavento tigri, leopardi, lupi e le altre creature di tutta la montagna, così come i re diavoli delle settantadue caverne, che si prosternarono con la fronte a terra, tremando come foglie, con le anime sul punto di separarsi dai corpi.

     In un batter d'occhio, Scimmiotto riprese le sue dimensioni normali, ridusse il tesoro alle dimensioni di un ago da ricamo, lo nascose dietro l'orecchio e ritornò nella grotta a ricevere l'omaggio degli impauriti re diavoli.
     Fu allora che si spiegarono le bandiere, si batterono i tamburi e si fecero rimbombare i gong di bronzo. Al grande banchetto, che offriva mille rari sapori, le coppe erano sempre colme di vini di palma e d'uva. Scimmiotto festeggiò a lungo con la folla e alla fine, quando si ripresero le manovre, conferì alti incarichi di comando alle quattro vecchie scimmie. I due macachi dal culo rosso divennero i marescialli Ma e Liu, mentre i gibboni dalle lunghe braccia furono i generali Beng e Ba. Dislocazioni di accampamenti, scavi di trinceramenti, premi e punizioni, tutto era affidato a questi quattro comandanti in capo.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]