Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Nel palazzo del Cielo non c'è scarsità di funzionari: ne abbiamo in ogni edificio, stanza, angolo e angolino. Soltanto il servizio delle scuderie non dispone di un gestore della stalla centrale."
     "Gli sia conferito il titolo di equipuzio" decretò l'Imperatore di Giada.
     "Ringrazialo dei suoi favori!" ordinavano gli alti funzionari della corte; Scimmiotto tirò giù un'altra gran riverenza. L'Imperatore di Giada incaricò il dio del pianeta Giove di accompagnarlo al suo posto di sorveglianza delle stalle imperiali. Scimmiotto ci andò tutto allegro e il dio di Giove, a missione compiuta, ritornò nel suo palazzo stellare.
     Il nuovo sorvegliante convocò il suo vice, gli assistenti, foraggiatori, stallieri e altri addetti, di tutti i gradi possibili, per esaminare lo stato del servizio. Non c'era più di un migliaio di cavalli celesti. Erano:


     Hualiu e Qiji, Verde Orecchio e Siepe Fine,
     Bazzica Draghi e Rondinella Porporina,
     Spiega l'Ali e Nitri Brina
     Bianchi Zoccoli e Sauro Volante,
     Lepre Rossa e Più Svelto della Luce,
     Salta Scoppio e Vasto Orizzonte,
     Inseguivento e Nube in Cielo [...](6).
     Dalle quattro estremità della terra
     Palafreni e destrieri del remoto Ferghana,
     I cavalli migliori di tutto l'universo:
     Più rapidi del lampo, nitriscono nel vento
     Ed il loro vigore li porta al firmamento [...].

     Scimmiotto esaminò il registro e contò le bestie. Il servizio dei foraggiatori consisteva nel rifornire le mangiatoie; gli stallieri strigliavano e lavavano, tritavano la paglia, abbeveravano e preparavano le razioni; il vice e gli assistenti collaboravano alla sorveglianza. L'equipuzio vegliava sui cavalli con tale impegno da non trovar tempo per dormire, né di giorno né di notte. Di giorno si lasciava che facessero qualche salto, ma di notte bisognava sorvegliarli con attenzione. Appena si addormentavano, li si svegliava per farli mangiare. Se si imbizzarrivano, li si inseguiva per riportarli alle poste. I cavalli celesti, quando vedevano Scimmiotto, rizzavano gli orecchi e scalpitavano; ma erano belli grassi, sani, col pelo lustro.


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