Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Te la farò vedere io, brutto macaco! E così, non mi conosci! Io sono il generale celeste Potente Efficacia e comando l'avanguardia agli ordini del re celeste Li Porta Pagoda, che è venuto qui per ordine dell'Imperatore di Giada a ricevere la tua sottomissione. Deponi subito le armi, se non vuoi che le creature di tutta la montagna subiscano il castigo supremo. Se osi rifiutare, ti faccio arrosto."
     "Dio dei miei stivali!" gridò Scimmiotto incollerito. "Chiudi il becco! Te la faccio ingoiare io, la tua linguaccia chiacchierona. Ti avrei già spiaccicato con una botta, se non avessi bisogno di te per rispondere al mittente: non ti ammazzo, solo perché ritorni di corsa in cielo e dica a quell'augusto coso di giada che non sa valutare la gente. Il vecchio Scimmiotto ha immensi talenti, ma lui lo manda a occuparsi di cavalli. Guarda che cosa c'è scritto sui miei stendardi: solo se avrò una promozione corrispondente rinuncerò a usare le armi e tornerà la calma. Ma se lui rifiuta, porterò la guerra fin nella Sala delle Nuvole Misteriose e gli impedirò di posar le chiappe sul trono."

     Potente Efficacia guardò in alto e in effetti, in cima alla lunga pertica piantata accanto all'ingresso, vide lo stendardo con i quattro grandi caratteri, Grande Santo Uguale al Cielo. Fece una risata feroce e disse sarcastico:
     "Macaco meschino! Che pretese, che impudenza! Ti piacerebbe diventare un grande santo uguale al Cielo. Per incominciare, assaggia un po' la mia ascia."
     E cercò di abbattergliela sulla testa. Ma Scimmiotto, con la flemma di un esperto, parò il colpo con la sua sbarra.


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