Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Sono qui e non mi muovo; vediamo se riesci a buttarmi giù."
     Ardente d'ira, Nata urlò: "Trasformazione!" E si cambiò in un mostro con tre teste e sei braccia, che brandiva minaccioso un'arma in ciascuna mano: la spada per decapitare gli esseri perversi, la sciabola per trucidarli, la corda per legarli, la mazza per schiacciarli, la palla chiodata e la ruota di fuoco. Si avventò con gran fracasso.
     Messo sul chi vive, Scimmiotto si disse: "Questo ragazzino un po' se ne intende." "Farai bene a guardarti: ora ti mostro i trucchi che so io."
     Com'è in gamba Scimmiotto! Gettando lo stesso grido, si trasformò anche lui in un mostro a tre teste e sei braccia. In un batter d'occhio riprodusse per tre la sbarra cerchiata d'oro: ogni coppia di mani ne reggeva saldamente una. Fu una battaglia da scuotere le montagne e da far tremare il suolo. Che finimondo!


     Il principe Nata con sei braccia
     E di fronte il Bel Re Scimmia
     Sono avversari di vaglia.
     Davvero si equivalgono,
     Uno in missione dal Cielo,
     L'altro rotto a ogni battaglia.
     Com'è tagliente la spada!
     La sciabola fa spavento.
     La corda come un serpente.
     La mazza sibila in aria.
     La ruota di fuoco sfavilla.
     Va e viene la palla chiodata.
     Ma con le sbarre Scimmiotto
     Da ogni colpo si ripara.
     Né vincitore né vinto,
     Ma lo scontro non ha tregua.
     Il principe si accanisce
     Contro Scimmiotto che ride
     E niente lo intimorisce.
     Da uno a migliaia, a milioni:
     Lo spazio si riempie di draghi.
     Fuggono elfi e folletti;
     I diavoli si nascondono.
     La lotta rimbomba furente,
     Si abbatte la sbarra di ferro,


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