Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 125
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Una bella mattina la regina madre fece spalancare tutti i suoi preziosi padiglioni, per preparare la Festa delle Pesche sullo Stagno di Diaspro, che comportava un grande banchetto. Essa inviò le proprie figlie a cogliere le pesche, che erano la grande attrazione della festa e le davano il nome. Vennero al frutteto con i loro panieri: la signorina immortale in rosso, e quelle in blu, in bianco, in nero, in malva, in giallo e in verde. Giunte all'ingresso, le sette ragazze videro raggruppati davanti al portale il dio locale, i giardinieri e il personale dei due servizi della residenza Uguale al Cielo. Si avvicinarono timidamente: "Abbiamo ricevuto il sovrano ordine della Regina Madre di venir qui a cogliere le pesche per il banchetto."
     "Mi dispiace, stelline" replicò il dio locale. "Non è più come l'anno scorso: l'Imperatore di Giada ha nominato un direttore, il Grande Santo Uguale al Cielo, e noi dobbiamo fargli rapporto prima di autorizzare qualcuno a entrare."

     "Dov'è il grande santo?"
     "È in giardino, ma era stanco e si è messo a dormire in un gazebo."
     "Andiamo a cercarlo, per favore, non ci fate far tardi!"
     Il dio entrò con loro. Andarono al gazebo dei fiori, ma non trovarono nessuno. Però i vestiti c'erano. Che cosa poteva essergli accaduto? Cercarono da tutte le parti, ma inutilmente.
     In effetti Scimmiotto, che se l'era spassata e aveva mangiato parecchie pesche, si era mutato in omuncolo alto due pollici e dormiva su un ramo, nascosto tra le foglie.
     "Noi siamo venute per ordine espresso della regina" protestavano le ragazze. "Non possiamo permetterci di rientrare a mani vuote. Perché non si trova il grande santo?"


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]