"Quante pesche avete colto?" chiese la regina madre.
"Due panieri di pesche piccole e tre di medie. Delle pesche grandi del settore posteriore non ne sono rimaste: deve averle rubate e mangiate il grande santo. Č comparso all'improvviso proprio mentre ne cercavamo. Si č comportato da villano, ci ha minacciate, e poi ci ha chiesto chi erano gli invitati al banchetto. Quando gli abbiamo raccontato chi aveva partecipato all'ultima festa, ci ha immobilizzate e se n'č andato chissą dove. Siamo riuscite a liberarci solo adesso."
A queste parole, la regina madre corse dall'Imperatore di Giada. Mentre lo metteva al corrente dell'incidente, si presentarono i mandarini che sorvegliavano la squadra dei vinificatori. Venivano a riferire quanto segue:
"Un infame individuo ignoto si č permesso di sconvolgere i preparativi della grande Festa delle Pesche di Immortalitą, rubando a man salva l'ambrosia succo di giada, che ha bevuto quasi tutta, e i cibi, che ha mangiato o guastato."
Poi fu la volta dei quattro grandi precettori celesti, che annunciarono l'arrivo del supremo patriarca del Tao. L'Imperatore di Giada e la regina madre uscirono subito per riceverlo. Dopo aver presentato i suoi rispetti, Laozi espose il motivo della visita:
"Il vostro umile vecchio prete aveva elaborato, nel suo palazzo, un po' di cinabro d'oro nove volte trasmutato, in vista della grande Festa del Cinabro Primordiale che Vostra Maestą dovrą presiedere. Ho il dolore di informare Vostra Maestą che esso č stato inopinatamente rubato."
|