I quattro comandanti e la truppa delle scimmie si sentirono rassicurati e vuotarono qualche tazza di vino di palma prima di coricarsi. Lasciamoli dormire.
Quando i grandi re celesti, alla fine del combattimento, ebbero riordinato le truppe, ciascuno fece rapporto sui propri successi: gli uni avevano catturato tigri e leopardi, gli altri leoni ed elefanti, oppure lupi e volpi; ma fra i prigionieri non c'era una sola scimmia. Il campo fu spostato in luogo più forte e protetto con alte palizzate. Gli ufficiali che avevano riportato successi furono ricompensati; si ordinò ai soldati che vigilavano sulle reti celesti e le nasse terrestri di mantenere lo stretto accerchiamento della montagna, agitando campanelli e gridandosi parole d'ordine; non restava che attendere la grande battaglia dell'indomani. Ciascuno eseguiva con diligenza la consegna ricevuta.
Insomma:
La scimmia perversa turbò cielo e terra,
Ma ormai giorno e notte la rete la serra.
Se poi non sapete come si sistemarono le cose il giorno dopo, venite ad ascoltare il seguito, che lo racconterà.
CAPITOLO 6
COLPO DI GRAZIA DI LAOZI
IN CUI GUANYIN SI RECA AL BANCHETTO PER INFORMARSI DEGLI INCIDENTI ED ERLANG, IL PICCOLO SANTO, RIESCE A SOTTOMETTERE IL GRANDE.
Abbandoniamo per un momento il grande santo e gli dèi occupati ad assediarlo. Parliamo della compassionevolissima e piissima salvatrice del monte Potalaka nei mari del Sud, l'efficacissima Guanyin, grande liberatrice dalla sventura e dalle difficoltà.
Anch'essa rispose all'invito della regina madre alla grande Festa delle Pesche di Immortalità, in compagnia del suo eminente discepolo, il novizio Hui'an, e si recò ai padiglioni preziosi sullo Stagno di Diaspro, dove trovò tutto nella desolazione e nel disordine. Immortali in giro ce n'erano, ma nessuno si era seduto; tutti discutevano e gesticolavano in capannelli. Quando ebbe salutato tutti e si fu fatta raccontare l'accaduto, suggerì: "Dal momento che non si può fare una festa in cui scambiarci le coppe, venite con me a trovare l'Imperatore di Giada."
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