Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     I quattro grandi precettori celesti e i nove immortali ebbero l'ordine di spalancare i cancelli della Capitale di Giada, i portoni del Palazzo del Mistero Supremo e quelli degli Uffici dello Yang Penetrante. Il Buddha fu invitato ad assidersi su un alto palco ornato di sette tesori, mentre ciascuno prendeva posto secondo il suo rango e si servivano fegato di drago, midollo di fenice, succo di giada e pesche di immortalità.
     Gli invitati si presentavano uno dopo l'altro, nella magnificenza del Vuoto Primordiale, fra stendardi e baldacchini allineati, le mani colme di rari tesori di perle scintillanti, di fiori esotici e di frutti di longevità, che venivano portati come offerte al Buddha. Tutti lo salutavano dicendo: "In riconoscenza della potenza infinita della Legge del Beato, che ha permesso di domare la scimmia perversa; in ringraziamento del banchetto offerto dal Sommo venerabile celeste. Preghiamo il Buddha di dare un nome a questa memorabile riunione."

     "Se proprio dobbiamo dargliene uno" rispose il Buddha, cedendo all'insistenza degli dèi, "chiamiamola Grande Assemblea del Cielo Pacificato."
     "Che nome ben scelto, Grande Assemblea del Cielo Pacificato!" approvarono a una voce le divinità.
     Ciascuno prese posto per lo scambio delle coppe e dei fiori da infilare fra i capelli, mentre suonavano musiche allegre: fu proprio un magnifico banchetto. Lo attestano anche i versi:

     La Festa delle Pesche fu turbata,
     Ma l'Assemblea del Ciel Pacificato
     Di tutte è la più splendida ed allegra:
     È ricca di colori e dolci brezze


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