Senza gloria
Passa la vita, ma anche senza noie
E senza umiliazioni."
"Le montagne sono un'altra cosa" replicò il boscaiolo. "Ci sono versi anche per quelle, sempre sull'aria della Farfallina:
Nella fitta abetaia ascolto nel silenzio
Il canto del rigogolo, struggente come un flauto.
La dolce primavera si abbiglia in verde e rosso;
Presto verrà l'estate, col tempo che trascorre,
Poi l'autunno mutevole con i suoi frutti gialli.
Poi, da un momento all'altro, è l'inverno severo.
Mutano le stagioni, ma in tutte io sono libero!"[...]
Recitandosi versi a vicenda, i due compari giunsero dove le loro strade si separavano. Mentre si inchinavano per salutarsi, Zhang disse: "Sii prudente! Sta attento alle tigri mentre sali sulla montagna. Se mai dovesse capitarti qualcosa, avrei un amico di meno al mondo."
"Ma sei un furfante, non un amico!" si indignò il boscaiolo. "Come puoi augurarmi una cosa simile? Se devo essere ucciso da una tigre, che tu possa colare a picco con la tua barca!"
"Io non colerò mai a picco."
"La disgrazia è inattesa come l'uragano: come puoi essere così sicuro?"
"Fratello Li, se parli in questo modo è perché fai un mestiere più imprevedibile del mio: io so per certo che non mi può capitare niente."
"A un lavoro sull'acqua non mancano certo imprevisti e pericoli. Figuriamoci come si farà a cautelarsi!"
"Non ti ho detto tutto. A Chang'an c'è un indovino che abita nel viale della porta ovest. Ogni giorno gli porto una carpa dorata, e lui si cava dalla manica un oroscopo per me. I posti dove mi consiglia di pescare sono sempre quelli giusti; li azzecca al cento per cento. Ci sono stato anche oggi, e mi ha detto di tendere le reti all'estremità est della baia del fiume Jing e di gettare la lenza dalla sponda ovest: sono sicuro che, come al solito, rientrerò a pieno carico di pesci e di gamberi. Quando domani torneremo in città, avrò di che comprarmi il vino e riprendere la conversazione con te, vecchio mio."
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